IL
PRATO
IN
TAVOLA
CON
"LINGUINE ALLA CREMA
DI FINOCCHIO SELVATICO"
Sole,
montagna, passione, rendono la cucina aliese di qualità
e sollecitano la massaia a comporre nuove pietanze
col gusto prevalente della preistoria. Ella interpreta antiche
ricette della vecchia mamma, rivalutando
le radici e il territorio ricco di materie prime, protagoniste
indiscusse della gastronornia aliese.
Ortica,
finocchietto selvatico, asparago, "mazzareddi
e purciddana", costituiscono una preziosa
risorsa per una alimentazione sana e per preparare manicaretti.
Oggi molti sentono il desiderio di ritornare alla natura, ai cibi più
veraci: organizzano lunghe,
terapeutiche passeggiate alla scoperta e raccolta di
antiche verdure perdute. La massaia, traendo ispirazione
da piante ancestrali e aggiungendo un pò di modernità,
crea piatti deliziosi, attuali nella presentazione
come le linguine con crema di finocchietto di
montagna, ma arcaici nell'ingrediente base.
La
foeniculum
vulgare, infatti
era conosciuta nel Mediterraneo
in tempi assai remoti, per le moltepIici proprietà
farmaceutiche e per il suo uso culinario. I gladiatori
romani ne consumavano molto perchèsembra
che infondesse loro forza e coraggio; le matrone,
per combattere il sovrappeso.
La
pasta, orgoglio degli Aliesi, può essere impreziosita
da una crema di finocchietto che, oltre ad essere il componente
principale della famosissima pasta con
le sarde, si trasforma nel nostro caso, in una splendida
vellutata con cui condirerno le linguine.
In
varie parti della Sicilia,
e soprattuttto nelle Madonie,
gni anno, si festeggia "sua eccellenza il finocchietto"
con una sagra in cui è possibile degustare vivande
a base di questo alimento.
Per
preparare la nostra pasta per 4 persone occorrono:
300 gr. di linguine, un mazzo di finocchi di montagna,
1 spicchio di aglio, 30 gr. di pinoli, 8 mandorle pelate,
30 gr. di parmigiano grattugiato, sale , olio e peperoncino q. b.
Si
privano i finocchietti delle parti dure. Si lavano,
si scottano
in abbondante acqua salata per non più di 5 minuti
e si scolano, tenendo da parte l'acqua di cottura
che servirà per lessare la pasta. Si frullano i finocchi
con i pinoli. Si fa dorare leggermente l'aglio nell'olio in
padella. Si rimuove e vi si versa la crema, facendola
insaporire a fiamma bassa, per qualche secondo,
dopo avere aggiunto il peperoncino. Con la composta
dal grande effetto cromatico si avvolgono, in
un vassoio, le linguine, al dente e ben calde, aggiungendo,
se si vuole, un filo di olio crudo, spargendovi
iI parmigiano e decorando con le mandorle. Ecco
pronto un insolito e fumante primo piatto, tanto vegetale!
Il colore verde che simboleggia la giovinezza
e la speranza, ci riempirà di emozioni e favorirà
iI nostro appetito. Colorerà di prato la tavola, perchè
l'arte dell' assaporare è anche l'arte dell' osservare: L'occhio
vuole la sua parte e la vista va protetta con colori
e cibi giusti.
Buon
pranzo con le "linguine alla crerna di finocchietto selvatico"!
e quod
tu cum olfacies, deos rogabis, totum
ut te faciant... nasum.
Lena
Cook
tratto dal
periodico del Santuario di Alia "La voce della Mamma" n° 1/2017
pag.18