Ambito di Ricerca:Le festività e le tradizioni religiose
Il Natale_2
PENSIERI
DI NATALE
di Mario Macaluso, Ph.D.
Mentre ammiro la
scena della
nascita nel presepe che metto sù ogni anno, l'atmosfera pastorale di
pace mi fa ricordare i natali passati.
Nel presepe rivivo
tante memorie
della fanciullezza, mentre il passato diventa presente in un istante e
il presente si dissolve nel passato. Attraverso i campi i pastori sono
in cammino verso Betlemme; i Magi dall'Oriente sono in arrivo con i
loro doni; Maria e Giuseppe, pii e con occhi di sogno risplendono
ancora nella solenne adorazione del Cristo Bambino.
Le colline e le
pianure palpitano
di vita e d'improvvisa attività. Gli angeli annunziano la nascita del
Bambino da qualche parte, in una stalla in campagna. "Venite, andiamo,"
dicono i pastori fra di loro. Nei pendii e nelle valli, sotto un cielo
stellato, tutta la bellezza poetica di "Pace in terra agli uomini di
buona volontà" pervade l'atmosfera di una notte che cambiò la storia
del mondo.
Come il pennello di un pittore o l'occhio di una macchina fotografica,
il mio semplice presepe cerca di ricreare la sensazione del momento: la
realta' dell'eterna fanciullezza di Dio.
Le colline e le
pianure sono
coperte di muschio proveniente dalle foreste del New Jersey; la sabbia
e il legno trasportato dalla corrente, vengono dalla costa
settentrionale di Long Island, e le cannucce e la paglia dalle spiagge
di Jones Beach. Alcune statue sono state fabbricate in Italia; altre,
le feci con le mie mani. L'umile stalla e la culla mi fanno pensare al
calore e alla fede che io provai, da bambino, nella semplice casa di
campagna dei mei genitori in Sicilia.
Natale rimane
l'evento più intimo
della religione cristiana; è un giorno di nuovi propositi; un giorno di
luce e di calore e un'occasione di rinnovamento e di speranza. Natale è
una esperienza del cuore quando il messaggio angelico "di pace in terra
agli uomini di buona volontà" scocca di nuovo, invitandoci uno ad uno a
diventare più semplici, generosi e gentili.
Una tradizione molto
antica,
annotata dai Padri delle Chiesa, scrisse che Gesù nacque il 25
dicembre. Più tardi, Giulio I (337-352) decise che la data era
probabilmente corretta. Una considerazione che influenzò la scelta del
25 dicembre è che la data era già sacra ai vari popoli dell'Impero
Romano, che celebravano il solstizio invernale con il festival chiamato
Saturnalia.Il 25 dicembre divenne così il compleanno del Del Sole
Invitto.
La chiesa al
principio trasformava i festival antichi quando poteva farlo,.
Attraverso la festa di Natale, la chiesa santifica questa tradizione
pagana cambiando l'adorazione del Sole Invitto a quella del Figlio,
Gesù, il vero "Sole" del mondo.
Quando io ero
bambino, il periodo
natalizio durava tre settimane; da otto giorni prima di Natale sino
alla festa dell'Epifania. Durante la novena, i bambini andavano in giro
a recitare poesie di Natale nella speranza di ricevere qualche lira per
comprare i dolci natalizi. In alcune province italiane, come in
Abbruzzo, i pastori andavano da una casa all'altra e suonavano canzoni
di Natale con le loro zampogne. La tradizione sembra continuare ancora
oggi.
Molte famiglie
possiedono un
piccolo presepe che include la mangiatoia, la Sacra Famiglia e una
varietà di animali domestici. Mentre l'albero di Natale divenne il
centro della celebrazione natalizia nelle chiese e nelle case
dell'Europa del Nord, il presepe continuò ad essere popolare
nell'Europa del Sud e in Sicilia.
E' perfettamente corretto ripetere che il presepe divenne popolare
tramite San Francesco d'Assisi che mise sù un semplice presepe nel
paesino di Greccio nel 1224. Per dare ai fedeli una esperienza più
profonda della nascita di Cristo, San Francesco preparò uno spettacolo
vivente con animali e persone. Gridi di gioia accompagnarono la predica
del santo e le cantilene dei bambini del vicinato. La cerimonia fu così
bella e ben accetta che fu ripetuta di nuovo, ogni anno, e la sua
rappresentazione artistica si sparse lentamente in Spagna, Portogallo,
Francia, Inghilterra e in parti lontane del pianeta fino a casa mia a
Plainview, New York, a distanza di tanti secoli.
Buon Natale da New York a tutti i carissimi lettori di
questo articolo.
(1)
Mario Macaluso
(1) Traduzione dall'originale
inglese da parte dell'Autore.
"NINNA
NANNA, BAMBINUZZU"
(una nenia natalizia della tradizione calabrese
interpretata dal Gruppo Folk di Lamezia)
CHRISTMAS
THOUGHTS
by Mario Macaluso, Ph.D.
As I admire the
nativity scene on the presepe that I set up every year, the
peaceful, pastoral atmosphere brings to mind the Christmases of years
gone by.
In the presepe I relive many childhood memories, as the past becomes
suddenly the present and the present fades away into the past. Through
the fields, the shepherds
are still walking to Bethlehem; the Magi , from the orient, are
arriving with their gifts; Mary and Joseph, pious and dreamy, are still
glowing in solemn adoration of the Christ Child.
The hills and plains
palpitate
with life and suddenly activity. The Angels announce the birth of the
Child somewhere in a stable in the countryside. "Come, let us go," the
shepherds say to one another. On the slopes and in the valleys, under a
starry sky, all the poetic beauty of "Peace on earth to men of good
will" permeates the atmosphere of a night, which has changed the
history of the world.
As the brush of a
painter or the
eye of a camera, my simple presepe tries to recapture the experience of
the moment: the reality of the eternal childhood of God. The hills and
plains are covered with moss from the woods of New Jersey; the sand and
driftwood come from the north shore of Long Island and the thin reeds
and straw from the shores of Jones Beach. A few statues are
Italian-made; others I molded them by hand. The humble stable and the
crib remind me of the warmth and faith that I experienced in my
parents' simple farmhouse in the island of Sicily.
Christmas remains
the most
intimate event of the Christian religion; a day of new beginnings; a
day of light and warmth; and a day of renewal and hope. Christmas is an
experience of the heart when the angels' message of "peace one earth to
men of good will" sounds again, inviting everyone to become more
simple, generous, and kind.
Christmas was not
observed as a
separate feast until the fourth century A.D. Before that time, the
Nativity and the Epiphany were celebrated together on January 6th. When
a new festival was instituted in the early church, the date was chosen
arbitrarily, because no one knew (nor does anyone know now) on which
day Christ was born.
A very ancient
tradition,
recorded by the Church Fathers, said that Jesus was born on December
25th. Later Pope Julius I (337-352) decided that the date was probably
the true one. A consideration, which greatly influenced the choice of
December 25th, is that this date was already sacred to the various
populations throughout the Roman Empire, who celebrated the winter
solstice with a festival called Saturnalia. December 25th was the
birthday of the Unconquered Sun. The early Church transformed pagan
festivals whenever possible. Through the feast of the Nativity, she
sanctifies this pagan custom by changing the worship of the material
sun into that of the "Son," Jesus, the true "Sun" of the world.
When I was a child,
three weeks
constituted the Christmas season in Italy: from eight days before
Christmas to the feast of the Epiphany. During the novena, children
went from place to place to recite Christmas poems, expecting to get a
few lire to buy the tasty town's specialties of the season. In some
Italian provinces, like Abbruzzo, shepherds traveled from house to
house, and played Christmas songs on their bagpipes. The custom
continues to this day.
Many families have a
miniature
presepe, which includes the manger, the Holy Family and a variety of
farm animals. While the Christmas tree became the centerpiece of the
Christmas celebration in the churches and homes of Northern Europe, the
manger continued to be popular in Southern Europe and in Sicily.
It is perfectly true to state that the presepe was made popular by
Saint Francis of Assisi, who set up a simple manger scene in the small
town of Greccio, Italy, in 1224. In order to make the faithful have a
deeper experience of the birth of Christ, Saint Francis put together a
live show of animals and people. Shouts of joy greeted the sermon of
the saint and the lullabies of the neighborhood children. The ceremony
was so charming and well received that it was reenacted, year after
year, and its artistic representation spread gradually to Spain,
Portugal, France, England, and to distant parts of the world, such as
to my home in Plainview, New York, so many centuries later.
Buon Natale from New York to all my
friends who read this article.