da "Albo d'oro dei Carabinieri, ente editoriale dei Carabinieri (1979)"
FRANCESCO CALÌ
La nuova Caserma dei Carabinieri di Lercara Friddi - dal 1908 al 1955 ebbe
sede nella villa inglese del paese (Villa Lisetta) - fu intitolata ad un giovane
carabiniere lercarese, Francesco Calì, scomparso tragicamente
nell'esercizio del suo dovere all'età di ventitré anni.
Era nato il 7 gennaio 1915 a Lercara Friddi.
Mortogli il padre da bambino in una sciagura mineraria si era arruolato nell'Arma
dei Carabinieri e prestava servizio in Puglia.
La sera del 4 maggio 1938 si trovava con il compagno Antonio Lorusso
(un Pugliese nato ad Andria l'uno gennaio 1906) ad attendere sulla spiaggia
in località Pizzone che dei ladri tentassero di recuperare una bobina
metallica, ivi nascosta, illecitamente sottratta dal vicino Arsenale militare
marittimo di Taranto (in cui entrambi svolgevano attività di sorveglianza
da un paio d'anni).
Tre criminali giunsero con una barca dal mare intorno alle 20:00, ma vistisi
scoperti si diedero tutti alla fuga senza refurtiva dopo che appena uno di loro
era sceso a riva.
Presili di mira infruttuosamente con le proprie armi Calì e Lorusso si
gettarono in mare con sprezzo del pericolo alla volta della loro imbarcazione
per catturarli.
Calì, essendosi aggrappato con una mano alla prua, perso il suo punto
d'aggancio morì come Lorusso che stando in acqua, afferrato alla poppa,
era riuscito ad uccidere uno dei tre inseguiti.
I cadaveri furono recuperati (gli altri due delinquenti superstiti furono arrestati
e condannati).
Il loro gesto gli valse la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria
conferitagli con regio decreto il 19 maggio 1939.
Lercara ha ricordato Francesco Calì prima inserendo il suo nome, con
quelli presenti, nella parte frontale del Monumento ai Caduti nel '15-'18, e
poi, quando su iniziativa dell'on. G. Germanà, la caserma si trasferì
in un edificio che era stato sede del magazzino del Consorzio generale della
Sicilia (ristrutturato nel 1949-54), intitolandogliela con cerimonia ufficiale
il 21 novembre 1955.
Il complesso fu realizzato in due lotti di lavori dall'impresa Manto (nov. '49
/ mag. '53 per L 12.427.000) e dall'impresa Loriano (feb. '52 / mar. '54 per
L 15.350.000 relative alla sopraelevazione).
Il Comune vi fece apporre all'ingresso nel '56 una lapide commemorativa della
medaglia d'oro, temporaneamente rimossa all'inizio degli anni Ottanta.
Una via dell'abitato è pure dedicata a lui.
Anche Palermo ricorda Francesco Calì: l'Istituto del nastro azzurro fece
erigere una stele in sua memoria nel Giardino inglese.